Ritorno alla grande per Dudu - Marco Lettieri(voce in Ohuzaru, Gonna Fall Hard, Vallium, Sgurd...)e Biglee - Alberto Breda al basso
(anch'egli proveniente dalla Venezia hardcore sin dagli anni '90, con L'Amico di Martucci, Ohuzaru, e via elencando) accompagnati da due giovani leve della scena punk cittadina, ovvero Marco Rigoni alla chitarra ed Edoardo Guariento alla batteria.
Visti per la prima volta un paio di settimane fa a Padova, in un festival con sette gruppi tutti italiani che da subito ho voluto ribattezzare NWOIHC, così giusto per fare un po' di ironia sui trend e le etichette circolanti nella scena punk hardcore mondiale (NWOBHC è la sigla utilizzata da tutto quel giro inglese facente capo a band come The Flex, Violent Reaction, Arms Race), hanno prodotto una cassetta in puro stile anni '80 sia nella musica che nella fattura.
Un lato demo ed un lato live, una miscela di punk hardcore primitivo con cadenze oi!; quello che colpisce è che la tecnica musicale è primitiva ma efficace, i pezzi spaccano il culo con riff semplici che restano subito in testa.
In un periodo storico in cui ormai il punk hardcore ha perso da tempo ogni valenza di minaccia sociale, musicalmente diviso tra derive metal da un lato e sfilacciamenti chitarrinistici garage dall'altro, questo demo è una boccata di aria fresca per chi finalmente si è deciso a rimettere la parola PUNK accanto a quella hardcore.
I testi sono in italiano e volutamente provocatori, giocano con il portare all'estremo le tematiche di certi gruppi skinhead degli anni '80; faranno discutere soltanto chi è avvezzo a cercare nella musica la sicurezza di avere un posto sicuro in cui stare, la fantomatica "scena" in cui tutti sono d'accordo con tutti e non esiste quell'attrito capace di creare novità.
Cinque pezzi + la registrazione del loro primo live sul lato B, la mia preferita resta "Stringi i Denti" ma giusto per citarne una, perché tutto il demo mi fa venir voglia di scendere in strada a spaccar della roba a caso.
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