sabato 14 gennaio 2012

BORN AGAINST the rebel sound of shit and failure (Vermiform records - 1995)



BORN AGAINST the rebel sound of shit and failure


Ultimamente ho riflettuto molto sul fatto di avere un passato e di come fare a riviverlo, rielabolarlo, analizzarlo, trarne il meglio e tirare avanti. Thrashmaniac 'Zine è il nome, di fatto dietro questo nome c'è molto, molto di più. Ho avuto modo di riflettere molto su come, in generale, in questo Paese si viva il rapporto con il passato, il passato che spesso, sempre più in fretta, viene dimenticato per fare posto al nuovo, il "nuovo che avanza" e che deve essere sempre più lindo, brillante, scintillante e non deve recare con sè ombre di nessun genere.
La realtà è ben diversa. Il nuovo Governo Monti, insediatosi come "governo tecnico", ha fatto inizialmente gridare al miracolo.
Titoloni esplosivi sui giornali, Berlusconi e compagnia mafiosa finalmente fuori dai giochi; o almeno così pareva, tutti coloro che gridavano al miracolo, certi che una nuova classe politica fatta di persone oneste e capaci stesse per portare alla salvezza e alla giustizia il tanto bistrattato paese.
Così non è stato; l'ubriacatura iniziale è passata e resta così l'hangover del giorno dopo.
Hangover che si sta dimostrando per quello che è: se inizialmente, nelle parole del professor Monti, la manovra economica avrebbe dovuto essere equa e "far pagare coloro che hanno di più e che finora non hanno pagato", nella realtà dei fatti chi sta pagando questa crisi, creata da banche e speculatori di ogni genere, sono i lavoratori del ceto basso e medio basso.
Non a caso i rincari maggiori si hanno nei beni di primo consumo che più gravano su chi, come il sottoscritto, guadagna 1000 euro al mese.
Benzina, alimentari, bollette, acqua...la lista è infinita.

Non ho gridato al miracolo prima nè grido allo scandalo adesso.
Citando i Ramming Speed, la frase che mi rappresenta meglio in questo momento è "always disgusted, never surprised" e sto ancora aspettando che qualcuno mi stupisca, positivamente, cosa che non accade dal penultimo Fastfest (inserire faccina sarcastica, plìs).
Quello che mi dà maggiore rabbia è la continua tensione che scava nel cervello e che mi tormenta al pensiero di come possa essere possibile trovare una strada per il cambiamento. Non c'è fiducia in nessuno, politico o rappresentante di una qualsiasi istituzione, la sensazione di tradimento è quotidiana e l'unica ricerca della soluzione risiede nel contatto quotidiano con le persone che mi circondano al lavoro, ai concerti, per strada.

Continuo ad ascoltare la radio, a leggere articoli, interviste, a giornalisti, funzionari dello stato, rappresentanti di associazioni più e meno no-profit e sono tutti d'accordo nel porsi l'obbiettivo di riuscire a riportare la legalità nel mondo del lavoro, il rispetto delle norme e delle leggi, un giusto adeguamento delle buste paga nei confronti dell'inflazione...boom; poi mi ritrovo a suonare con gente che ha due lauree e fa 3 lavori da ricercatore per avere 700 euro al mese (quando va bene), che ha lavori con contratto a progetto dove non ci sono condizioni di garanzia, dove periodicamente sei appeso al filo del licenziamento o della riconferma, dove non hai malattia, non hai ferie, dove ti viene risposto "se ti va bene è così, altrimenti quella è la porta", mentre alla televisione le solite vecchie (nel senso di furbe, anziane, ammuffite) maledette facce ti ripetono che stanno lavorando per migliorarti l'esistenza.

Sembreranno parole retoriche, sentite e risentite, ma la situazione è questa e c'è poco da fare. Sono parte della classe operaia di questo paese e ne faccio parte con orgoglio, il che non significa che mi faccia sentire speciale l'essere sfruttato quotidianamente, ma mi fa sentire parte di un esercito di sfruttati che, in qualche maniera, dovrà trovare una soluzione ed una valvola di sfogo.

Mi piacerebbe che i miei colleghi invece di pensare come sarebbe fico comprarsi l'ipad a rate chiedessero più incontri con la cooperativa per parlare del rapporto mansioni/lavoro/busta paga; o ancora di quanto il sindacato di categoria si stia sbattendo per il rinnovo del contratto e l'adeguamento ai dati dell'inflazione e del costo della vita.

In tutto questo ci piazzo la musica: anni fa comprai questo disco dei BORN AGAINST, una raccolta di singoli e compilaton tracks.
I B.A., capitanati da Sam McPheeters, erano una spina nel fianco all'ipocrisia del sistema americano tanto quanto alla stessa scena hardcore nuovaiorchese.
Li ascoltai con ardore, mi infiammai leggendone i testi. Così come feci per altrettanti gruppi di quel periodo, vedasi Los Crudos, Heroin, Clikatat Ikatowi, Frail, Chokehold, Seein' Red, Spitboy, Kindred, Morning Again...potrei andare avanti per ore.
Ho tonnellate di C-90 con su gruppi hc anni '80/'90, megapoliticizzati e non, ma soprattutto non necessariamente "thrash".
Chiudo tutto questo sproloquio con due cose:

- continuo a credere nei furti e negli atti di vandalismo.
Rubate nei negozi, rubate negli autogrill, rubate soprattutto cose costose che possono servirvi quotidianamente (batterie, rasoi, cibo...) o anche che non vi servono ad un beato cazzo. Rubate per sfregio e rovinate le vetrine dei megastore che più vi stanno sul cazzo; sputate sui macchinoni e sulle troie impellicciate.
Riprendetevi quello che vi è stato tolto, senza dimenticarvi che non è tra poveracci che ci si deve fare la guerra ma colpendo chi, quotidianamente, giustificato da ordini e leggi sfrutta al ribasso il vostro lavoro.
E mette a dura prova la vostra pazienza.

- miglior frase letta questa settimana
" Back then one listened to HELLBASTARD and RIPCORD and ANTISECT and HERESY and THE STUPIDS - there were no stupid distinctions and divisions as there are now. It was all DIY hardcore/punk, whether fast, metallic or crusty..."

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